Curare la Cervicalgia e la Cervicobrachialgia con l’Osteopatia
Il dolore cervicale è un disturbo alquanto comune. E’ il risultato di una vita veloce, piena di stress e tensioni, mancanza d’esercizio ed una pessima postura, e l’uso di cuscini inappropriati e di letti troppo morbidi. Può anche essere causato da traumi come colpi di frusta. Alcuni pazienti sviluppano una rigidità del collo a causa di una scorretta posizione della testa a letto, specialmente se giacciono proni con la testa ruotata da un lato. Talvolta il dolore al collo dura parecchi giorni e va via da solo, ma quando perdura è recidivo e ricorrente: è ora che andiate a trovare il vostro Osteopata.
Rachide Cervicale
Le vertebre cervicali hanno molte peculiarità. Esse proteggono il midollo spinale che trasporta in pratica tutti i nervi del corpo. Una patologia del tratto cervicale può avere più ampi effetti e conseguenze di una stessa patologia lungo il tratto lombare o dorsale.
Il collo deve avere un’ampia mobilità e non ha supporti, come le coste per il tratto dorsale, o la pelvi per quello lombare. Esso deve sopportare la testa, ed una tensione maggiore insorge quando i muscoli degli arti superiori devono svolgere un lavoro importante
Fra l’altro, nel collo passano dei vasi venosi ed arteriosi importantissimi, senza dimenticare i plessi nervosi. E’ vero che alcuni di questi vasi sono protetti dai processi traversi delle vertebre, ma ciò non li esime dal grosso stress meccanico.
Il problema principale è la limitazione del movimento, che può avvenire a causa di un torcicollo o dell’osteoartrite del tratto cervicale, chiamata anche spondilosi cervicale.
Man mano che una persona invecchia ci sono sempre dei cambiamenti a livello muscolo scheletrico, compreso il tratto cervicale. Il disturbo più comune è quello che ha come sintomo principale l’irrigidimento del collo. Questo generalmente avviene all’altezza delle ultime 3 vertebre cervicali. I pazienti hanno difficoltà nel ruotare la testa lateralmente. Ed un dolore s’irradia posteriormente tra le spalle e nella parte alta della schiena, può talvolta non esserci dolore al collo. Spesso, specialmente le donne, hanno un gonfiore alla base del collo, all’altezza della settima cervicale il cosiddetto gibbo di bisonte. Appena viene risolto questo gibbo, il dolore e la mobilità migliorano notevolmente.
In queste condizioni, spesso vi è una degenerazione del disco intervertebrale, che nel tempo può portare all’ernia del disco cervicale. Ai raggi x poco si riesce a vedere dell’impegno articolare. Spesso questi problemi riducono il forame intervertebrale, causando pressione sui nervi cervicali. Possono esservi formicolii, perdita di sensibilità agli arti ed alle mani, punti dolorosi sui muscoli del collo e, spesso, un rumore come di sabbia nel collo, quando lo si muove, accompagna i suddetti sintomi.
Il risultato terapeutico della manipolazione non può essere evidenziato dai raggi x, sono comunque innegabili i miglioramenti, del tipo guadagno del movimento e riduzione del dolore.
Il paziente comunque non viene mai manipolato in fase acuta. E deve essere fatta una distinzione tra il problema meccanico e quello infiammatorio. In condizioni infiammatorie, il movimento in qualsiasi direzione sarà doloroso. Casi di artrite reumatoide non vengono manipolati.
Test preliminari ed un’accurata valutazione sono essenziali per una riuscita del trattamento osteopatico. In ogni modo, nella stragrande maggioranza dei casi il trattamento è possibile, con il risultato di un grosso miglioramento dal punto di vista del dolore e del movimento. Degli esercizi di mantenimento vengono consigliati al paziente per consolidare i risultati raggiunti.
CERVICOBRACHIALGIA
Talvolta, dei dolori alle braccia ed alle spalle sono lancinanti, corrono giù lungo l’arto raggiungendo le dita della mano, lasciando una sensazione di formicolio ed addormentamento. Tutto ciò è dovuto all’irritazione delle radici dei nervi che fuoriescono tra la quarta vertebra cervicale (C4) e la seconda toracica (T2).
Vi sono due fattori che causano questo dolore lancinante:
• Il primo, la pressione del disco intervertebrale sulla radice del nervo;
• Il secondo, l’infiammazione della guaina del nervo o dei tessuti contenuti nel forame intervertebrale.
Il dolore può essere dell’intero braccio o di una porzione di esso, dipende da dove avviene la pressione. Può essere un dolore sordo o lancinante, che aumenta quando il paziente fa certi movimenti del collo, perfino ridendo. Anche in condizione di riposo a letto il dolore è presente, l’unico sollievo è quello di porre una mano sotto la testa.
Usualmente, il paziente lamenta una rigidità del collo e dolore tra le spalle per anni, prima che nel disco avvenga una protrusione. Quando il dolore si fa acuto, raggiungendo gli arti superiori, ed il movimento è ristretto, solo allora viene fatta la diagnosi di protrusione discale.
Altri due test clinici possono confermare la diagnosi:
• Quando la parte bassa del collo è coinvolta, il movimento verso il lato dolente del collo aumenta, fino ad arrivare ad un addormentamento del braccio.
• Quando una trazione assiale del collo dona una diminuzione del dolore, tutto ciò conferma la diagnosi precedente.
Un sintomo che spesso accompagna il dolore è la debolezza dei muscoli cervicali. Talvolta, il dolore è così forte che il paziente deve sorreggersi la testa mentre siede. Perfino quando è a letto deve avere un supporto per la testa.
Lato del dolore, formicolio, addormentamento, sensazione di punture di aghi, debolezza dei muscoli del collo, diminuisce la forza del muscolo ed altera i riflessi: tutto dipende dal livello di lesione del disco. Un esame clinico e neurologico può determinare il lato del livello della protrusione discale.
TRATTAMENTO
In molti casi di cervicobrachialgia l’Osteopatia è efficace.
Solo quando c’è un dolore acuto, ed in più, nessun movimento con il collo possibile, le manipolazioni sono controindicate.
In questo caso, prima di fare le manipolazioni devono essere provate l’immobilizzazione del collo con un collare, risposo, correnti ad onde corte o diatermia.
Se vi è la possibilità di un po’ di movimento nel collo, si possono fare delle manovre per rilassare i muscoli contratti, per arrivare poi ad una mobilizzazione. Le manipolazioni vengono applicate solo quando vi è una considerevole possibilità di movimento nel collo.
Talvolta, a causa dell’impegno delle vertebre toraciche, è bene trattare anche le medesime (leggi anche Dorsalgia).
In alcuni casi la manipolazione può essere applicata subito. Il trattamento deve essere fatto gentilmente, e questo vale specialmente per il collo.
E’ meglio applicare un trattamento gentile e mirato piuttosto che ad ampio raggio, e per fare ciò si seguono questi due punti:
• Rilassamento del tratto cervicale, spalle e muscoli dell’alta schiena.
• La mobilizzazione prima della manipolazione.
Prima della manipolazione, è auspicabile fare delle trazioni, ma nel caso in cui la trazione non dia risultato, la manipolazione deve seguirla. Di solito, dopo la riduzione di un disco protruso od erniato, il paziente può indossare un collare onde evitare stiramenti e tensioni. Una volta che il muscolo torna ad un tono normale il collare può essere tolto.
In genere, si dovrebbe dormire su di un letto adeguato, non troppo morbido e con guanciale basso. Ed una volta scomparso il dolore, è consigliato eseguire degli esercizi specifici per mantenere il risultato ottenuto grazie all’Osteopatia.
Giovanni Turchetti
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