Le azioni benefiche degli Adattogeni
“Tutte le piante contengono composti adattogeni/tonici, perché le piante stesse devono misurarsi con una buona dose di stress.” (James Duke, PhD. Scienziato e Etnobotanico)
L’idea di usare rimedi tonici per ripristinare l’equilibrio e la salute psico-fisica è molto antica. Ciò nonostante, la parola e il concetto stesso di adattogeno sono relativamente nuovi e descrivono una certa classe di rimedi vegetali e non, che ritroviamo in tutte le medicine tradizionali, o etnomedicine: “Tonici del Qi” nella Medicina Tradizionale Cinese; “Manyasi” nella Medicina Africana; “Rasayana” nella Medicina Ayurveda e Tibetana ecc.
Le piante medicinali ad azione adattogena hanno una lunga tradizione di uso e benefici. Esse sono considerate piante superiori grazie ad una serie di qualità racchiuse nel loro fitocomplesso: aiutano il corpo umano ad adattarsi allo stress; supportano i normali processi metabolici; promuovono la normale funzione fisiologica; ripristinano l’equilibrio psico-fisico e aumentano la resistenza dell’organismo agli stressors (o fattori stressanti) fisici, biologici, emozionali e ambientali.
Gli adattogeni sono una classe di rimedi che aiuta a ripristinare l’equilibrio fisiologico, avendo un’azione principale sul sistema endocrino. Per capire il funzionamento delle piante adattogene, è opportuno analizzare i meccanismi di risposta allo stress, visto che gli adattogeni fungono da “antidoti” ai differenti effetti dannosi che lo stress stesso può comportare a determinate condizioni in differenti soggetti.
Recentemente, gli scienziati stanno approfondendo l’interconnessione del sistema nervoso, ormonale e immunitario, e come essi si influenzino fortemente e vicendevolmente.
E’ ben conosciuto, ad es., gli effetti immunodepressivi del cortisolo; altre ricerche sulla psico-immunità prospettano che l’attitudine e lo stato d’animo possono veramente migliorare o deprimere, a livello biochimico, la resistenza del corpo agli stress, portando a diverse patologie.
Nel contesto attuale, possiamo affermare che la conoscenza e l’utilizzo degli adattogeni, per curare gli svariati effetti negativi dello stress sull’uomo moderno, soggetto a sollecitazioni varie e costanti, sono di primaria importanza e devono essere sempre tenuti in considerazione, dati gli ampi raggi d’azione ed i benefici che recano.
Il terapeuta deve sapere selezionare, nella vasta gamma di sostanze ad effetto adattogeno – vegetali, fungine, minerali e animali – quella più indicata al paziente, in base al caso clinico, alla costituzione, alla tipologia, al contesto ecc., così come sapere, anche, indicare corretta posologia e somministrazione.
Storia e definizione di Adattogeno
Nel 1943, il Consiglio dei Commissari Popolari della Repubblica Socialista dell’Unione Sovietica incaricò i suoi scienziati con il compito di trovare sostanze toniche che rinforzassero la salute dei lavoratori nelle fabbriche industriali della difesa russa durante la Seconda Guerra Mondiale (Panossian, 2003). L’idea era di trovare un modo per migliorare la produttività e le performance dei soldati, degli atleti e dei lavoratori senza l’uso di pericolosi stimolanti. Così incominciò lo sforzo di trovare rimedi che avrebbero aumentato lo stato protettivo e di resistenza sotto le condizioni di stress.
Il Dott. Nikolai Lazarev (1946; 1962), che fu incaricato dal Ministero della Difesa dell’ex Unione Sovietica di ritrovare le sostanze che producessero uno stato di resistenza non specifica, dimostrò che l’ingestione di certi estratti fitoterapici potevano migliorare i markers dello stress negli animali da laboratorio.
Dal 1958 egli coniò il termine “adattogeno” a questi rimedi, e suggerì tre criteri che descrivessero la loro azione terapeutica (Brekhman e Dardymov, 1969):
1. Un adattogeno dev’essere innocuo e causare il minimo disturbo alle normali funzioni fisiologiche dell’organismo;
2. La sua azione dev’essere non specifica (ossia deve aumentare la resistenza ad un ampio raggio di stressor)
3. Esso deve avere un’azione normalizzante, indipendentemente della direzione dei precedenti cambiamenti patologici (è capace di normalizzare le risposte fisiologiche agli stressor).
Più recentemente, Panossian ha postulato che gli adattogeni funzionano principalmente influendo sull’asse ipotalamo-pituitario-surrene (HPA) e il sistema simpatico-adrenale (SAS).
L’asse HPA è regolato a vari livelli da un sistema complesso che coinvolge molti mediatori, di cui il cortisolo e l’adrenalina sono considerati i principali. L’alterazione di questo sistema porta alla morte cellulare, disordini dell’umore e altre malattie.
Similmente, gli adattogeni modulano la nostra risposta allo stress (fisico, ambientale o emozionale), e aiutano a regolare sistemi interconnessi nervoso, endocrino e immunologico.
Questa ri-regolazione di sistemi altamente stressati o disordinati è giunta tramite regolatori metabolici come citochine, catecolamine, glucocortisoidi, cortisolo, serotonina, ossido nitrico, colecistochinine, corticotropine, fattore di rilascio di corticotropina e ormoni sessuali. Questa vasta gamma di attivatori biochimici aiuta a capire perché gli adattogeni hanno anche effetti antinfiammatori, antiossidanti, ansiolitici, anti-depressivi, nervini e anfoteri.
E’ da sottolineare che, mentre la maggior parte degli adattogeni, se non tutti, sono anche antiossidanti, non tutte le piante antiossidanti possono essere considerate adattogene. Cioè, il fatto di essere una pianta antiossidante (p.es. Rosmarino, Tè Verde, Cramberry) non è sufficiente a farle sostanze adattogene. Ciò è altrettanto vero per molte piante ad azione anfotera (cioè che normalizza le funzioni di un organo o di un sistema del corpo).
Infine, ci sono due categorie di piante medicinali che lavorano in maniera complementare e sinergica con gli adattogeni: le piante tonico-nervine e nootropiche.
Piante Tonico-Nervine
Le piante tonico-nervine espletano un’azione tonica, calmante, moderatamente rilassante senza avere gli effetti collaterali dei comuni farmaci sedativi.
Esse ripristinano l’equilibrio emozionale, nutrono i nervi e il sistema nervoso. Alcuni rimedi nervini possono calmare l’ansia, il cuore o i sintomi del tratto gastrointestinale originati da stress, moderata insonnia, irritabilità ecc.
Alcuni adattogeni vengono utilizzati come nervini, tra i quali menzioniamo:
- Withania Somnifera
- Eleuterococcus Senticosus
- Reishi
- Rhodiola Rosea
- Schisandra Sinensis
- Gynostemma Pebtaphyllum
- Rhaponticum Carthamoides
Piante Nootropiche
Le piante nootropiche migliorano il benessere mentale e emozionale, e promuovono la circolazione cerebrale. La parola “nootropico” deriva dal Greco “noos” (“mente”), e “tropos” (“che agisce”). Ergo, esse “agiscono sulla mente”. Questi rimedi sono usati per migliorare la memoria, rallentare o prevenire l’insorgenza dell’invecchiamento o del morbo di Alzheimer, ridurre lo stato ischemico ossidativo del cervello e migliorare lo stato d’animo. Potrebbero essere anche definiti stimolanti del cervello.
Esempi di piante adattogene ad effetto nootropico sono:
- Bacopa Monnieri
- Eclipta Alga
- Ginkgo Biloba
- Centella Asiatica
- Lavandula Angustifolia
- Rosmarinus Officinalis
- Paeonia Lactiflora
- Polygala Tenuifolia
Giovanni Turchetti
Nota: non è consigliabile l’autoprescrizione, si consiglia invece di rivolgersi a personale professionale qualificato, onde evitare interazioni e/o controindicazioni.
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