L’atlante, la sua anatomia, la sua fisiologia e l’importanza di avere l’atlante biomeccanicamente funzionale
Allo scopo di far capire i tipi di problemi e di sintomi di cui uno può fare esperienza, come risultato di una Sublussazione dell’Atlante (C1) rispetto l’Occipite, è necessario dare uno sguardo ravvicinato alla giunzione tra il cranio e la prima vertebra cervicale o Atlante. Al primo sguardo, è chiaro che non v’è abbastanza spazio alla giunzione della base cranica, in effetti è molto simile ad una mappa stradale di nervi, vasi sanguigni e legamenti che s’incrociano nell’area. Così, non è difficile immaginare che un disallineamento tra l’Occipite e l’Atlante può avere un significante effetto negativo sulle strutture critiche, neurologiche e vascolari, che si immettono e provengono da/al cervello intorno a questa area.
LA BASE CRANICA
Questa figura a destra mostra la base cranica e la sua anatomia, questa è un’immagine inferiore. Le seguenti strutture, o cavità, possono essere identificate, Forame Magno e vari forami. Questi forami, e quindi le strutture neurologiche e vascolari che passano attraverso di essi, sono in stretta vicinanza con l’Atlante (C1) e con i muscoli ed i legamenti attaccati alla prima vertebra cervicale e che lo circondano.
1. Forame Magno: questo è il ‘buco’ di uscita dal cervello per il midollo spinale, e l’entrata al cervello per le arterie vertebrali provenienti dal tratto cervicale.
2. Condili Occipitali: queste strutture articolari dalla forma di reni si connettono alle facete articolari dell’Atlante. Per usare un’analogia, questi condili occipitali si equilibrano sull’Atlante proprio come uno può mettere i propri piedi nelle staffe quando va a cavallo. Le staffe sono le facete dell’Atlante, e i piedi sono i condili occipitali.
3. Canale Carotideo: questo canale è dove l’arteria carotidea interna passa attraverso il cranio nell’osso temporale petroso. L’osso temporale è colui che ospita il meccanismo uditivo – le strutture dell’orecchio interno. L’arteria carotidea corre attraverso questo osso molto vicino al tubo di Eustacchio. E’ possibile che l’alterato flusso sanguigno nell’arteria carotidea sia percepito dal vostro meccanismo dell’orecchio interno. Una compressione delle arterie compresa la carotidea, al livello dell’Atlante cervicale, risulta in un difettoso apporto di sangue e ossigeno al cervelletto e al ganglio basale del cervello. Tra i vari effetti vi è una diminuita secrezione di dopomina al livello del putamen, che produce i sintomi del morbo di Parkinson etc.
4. Canale dell’Ipoglosso: qui è dove il nervo Ipoglosso o nervo craniale XII fuoriesce dal cranio, dopo aver fatto il proprio percorso dal midollo (la porzione inferiore del tronco encefalico). L’Ipoglosso è un nervo motore e fornisce un controllo motorio dei muscoli della lingua.
5. Canale Giugulare: questo canale contiene tre nervi cranici maggiori e una vena, che sono:
a. Il Glossofaringeo o nervo cranico IX: è sia un nervo motorio che sensorio, responsabile per la sensazione motoria e viscerale e di gusto. Esso innerva la parte posteriore della lingua, le pareti della faringe e l’orecchio medio. Il muscolo stilofaringeo è anche innervato dal Glossofaringeo; è una connessione interessante, giacché i muscoli stilofaringei aprono e chiudono il tubo faringotimpanico, influenzando il rimbalzo della cartilagine intorno al tubo. Ecco la possibile implicazione dei disturbi uditivi.
b. Il Nervo Vago o nervo cranico X: è il più vasto nervo cranico. Vago, dal latino significa “vagabondo”, questo perché il vago, essendo un nervo motorio e sensorio viscerale, ha le maggiori responsabilità da un capo all’altro del corpo , e quindi “vagabonda” per tutto l’organismo. Questo nervo manda controlli motori e riceve feedback sensori dalla bile e dai dotti della cistifellea attaccati al fegato, pancreas, milza, stomaco, intestini, polmoni, cuore e alle strutture bronchiali. Il Vago fornisce sensazioni al meato acustico esterno, che è il canale dell’orecchio.
c. Lo Spinale Accessorio o nervo cranico XI: è un nervo motorio che controlla i muscoli del collo e delle spalle, come il trapezio e lo sternocleidomastoideo, inoltre si unisce al nervo Vago per innervare i muscoli della laringe e della faringe.
d. La Vena Giugulare.
6. Canale Stilomastoideo: il nervo facciale o (nervo cranico) VII passa attraverso questo forame per innervare i muscoli espressivi della faccia. Esso inoltre innerva il muscolo stapedio dell’orecchio medio, che agisce per smorzare la risposta degli ossicini dell’orecchio medio ai rumori e suoni troppo alti e forti.
7. Canale Condilare.
LA BASE CRANICA CON L’ATLANTE SOVRAPPOSTO
In questa figura l’Atlante è sovrapposto per mostrare la sua posizione relativa al forame e da ciò le strutture critiche che fuoriescono o entrano nel cranio. In una posizione non sublussata il forame è molto vicino, ricordate che ci sono molti muscoli e legamenti tra l’Atlante ed il cranio, dove le strutture neurologiche e vascolari devono attraversare.
Così, quando c’è una sublussazione, anche minima, in questo livello probabilmente ci saranno delle conseguenze all’individuo. E’ alquanto possibile che i legamenti, “stirati” per mantenere la stabilità del tratto cervicale superiore e sostenere la testa perpendicolare, esercitino forze compressive o di trazione sui nervi cranici e sui vasi sanguigni e intorno questi legamenti o muscoli. Il risultato può essere segnali del sistema nervoso attenuati o una diminuita circolazione sanguigna. Quale può essere il risultato se il Vago non invia impulsi a pieno ritmo e potenziale? Non è difficile prevedere il mal funzionamento degli organi che ne conseguono.
Che cosa porterà la riduzione del flusso sanguigno al cervello? Il risultato potrebbe essere una miriade di sintomi neurologici ed altro, che si aggiunge ai disturbi che il paziente soffriva anteriormente.
SUBLUSSAZIONE DI C1-C2 ED OCCLUSIONE DELL’ARTERIA VERTEBRALE
Un fenomeno classico di sublussazione è quando l’Atlante è ruotato in relazione all’asse (C2) e la faccetta articolare inferiore dell’Atlante entra in contatto e compromette l’arteria vertebrale. Dato che l’arteria vertebrale trasporta il sangue al midollo spinale cervicale e alle porzioni posteriori del cervelletto, questo tipo di sublussazione potrebbe avere conseguenze avverse, se non gravi, all’individuo.
SOMMARIO
La base del cranio, cioè, la giunzione tra il cranio e il tratto cervicale superiore, è impacchettata con strutture neurologiche e vascolari molto critiche. Queste strutture fanno il loro percorso dal e al cervello, attraverso il forame magno e altri forami che si trovano nella base del cranio e passano attraverso i legamenti ed i muscoli responsabili in mantenere la testa in cima al tratto cervicale (collo).
Quando una persona riceve un colpo o uno scossone alla testa (come un colpo di frusta), il risultato può essere uno spostamento del cranio rispetto la prima vertebra cervicale (o Atlante o C1). Questo spostamento fa sì che i legamenti ed i muscoli che tengono la testa perpendicolare rispetto la colonna vertebrale vadano in spasmo, portando come risultato una compressione e/o trazione dei nervi vitali o dei vasi sanguigni che passano attraverso di essi, sulla loro strada verso gli organi e le altre parti del corpo. Si può manifestare una tensione nella parte inferiore del tronco encefalico, o sulla parte alta del midollo spinale, portando a conseguenze che si conoscono benissimo.
Effetti a lungo termine, in questa situazione, sull’organismo fra le altre cose sono: cambiamenti biomeccanici del rachide, evidenti cambiamenti posturali, atrofia dei muscoli chiave, come trapezio e sternocleidomastoideo, disfunzioni degli organi etc.
Per avere più informazioni a riguardo, si consiglia di leggere i vari articoli su questo sito.
Giovanni Turchetti
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