I benefici di questa molecola naturale per chi soffre di artrosi e non solo
Da alcune decadi, è stata scoperta una molecola capace non solo di trattare le infiammazioni articolari, ma perfino di proteggere le articolazioni da ulteriori degenerazioni. Questa molecola si chiama CMO, considerata un naturale e sicuro composto nutrizionale, che ha dimostrato la sua efficacia nel trattare persone che soffrono dall’osteoartrite all’artrite reumatoide e d’infiammazioni articolari associate con psoriasi e non solo.
STORIA DEL CMO
Il CMO è un estere di un acido grasso conosciuto come Cerasomal-cis-9-cetyl myristoleate, la sua formula chimica è: CH3 (CH2) 150OCO (CH2) 7CHCH (CH2) 3CH3. Questo composto consiste di legami chimici sia singoli che doppi, e include molecole a catene corte e medie.
La sua scoperta è avvenuta agli inizi degli anni ’60 da esperimenti svolti sui topi, condotti dal Dott. Harry W. Diehl, suo scopritore, che dopo aver ricevuto una dose di CMO rimanevano immuni all’artrite, nonostante essa fosse indotta artificialmente con iniezioni di Mycobacterium butyricum, conosciuto come Freund’s adjuvant. L’isolamento della molecola, nominata Cetyl Myristoleate, è stata acclamata come la scoperta nutrizionale più significativa del ventesimo secolo, per le sue potenzialità nei confronti dell’osteoartrite e delle malattie autoimmuni.
Il CMO è l’unico e vero immunomodulatore adattogeno. Solo il CMO ha proprietà correttive e ristorative di tipo immunomodulatorie per le malattie autoimmuni. Quelli che quotidianamente vengono definiti “immunomodulatori” in realtà funzionano, principalmente, o come immunosopressori o come immunostimolanti. Essi sono capaci di un’unica azione principale: quella di sopprimere o di stimolare le funzioni immunitarie.
Il CMO, invece, corregge permanentemente i programmi autoimmuni intrinseci nella memoria delle stesse cellule-T, piuttosto che stimolare o sopprimere solo temporaneamente le attività del sistema immunitario. Ecco perché la terapia con il CMO normalmente dura nel tempo, senza alcun bisogno di ripeterla o di usare qualsiasi medicamento di altro tipo.
Il CMO non è un immunosoppressore, né un immunostimolante. Nemmeno è un prodotto farmaceutico. E’ una sostanza di derivazione naturale, estratto dal grasso bovino (certificato esente dalla BSE), che ha ricevuto una certificazione del più alto livello di sicurezza ottenibile da test di laboratori indipendenti.
Alcuni ricercatori hanno teorizzato che, in caso di artrite per esempio, il CMO semplicemente agisce sui recettori del dolore delle zone artritiche. Se fosse così, gli effetti del CMO non sarebbero permanenti. Inoltre, tale teoria non potrebbe spiegare come il CMO:
• abbassi i livelli di sedimentazione del sangue nei pazienti affetti da Lupus;
• riduca l’infiammazione dei polmoni nell’Enfisema;
• abbassi le dosi di insulina nei diabetici;
• faccia regredire l’Infiammazione Prostatica;
• possa alleviare alcuni sintomi della Sclerosi Multipla;
• possa essere di beneficio nei casi di Morbo di Crohn;
• possa ridurre i sintomi della Fibromialgia;
• possa migliorare il danno polmonare nei pazienti affetti da Sarcoidosi;
• possa abbassare la pressione arteriosa negli ipertesi e aumentare la pressione arteriosa negli ipotesi;
• possa essere di beneficio in qualsiasi disturbo con componente autoimmune.
Ovviamente, il CMO è un rimedio immunomodulatore generale, che agisce sulla memoria delle cellule-T; esse, a sua volta, controllano i processi autoimmuni nel nostro organismo.
E’ anche importante capire che il CMO agisce esclusivamente sulla memoria di un determinato tipo di cellule-T, e non inibisce assolutamente le attività di nessuno dei molti altri tipi di cellule-T che sono responsabili nel combattere le infezioni da microorganismi o da sostanze estranee.
Contrariamente agli immunosoppressori, comunemente usati per provare a controllare temporaneamente i sintomi delle malattie autoimmuni, il CMO non lascia l’organismo vulnerabile agli attacchi di altri agenti causanti malattie. E nemmeno inibisce la resistenza del corpo alla formazione tumorale, come fanno invece alcuni nuovi farmaci per l’artrite, che inibiscono il TNF (fattore di necrosi tumorale).
[Questa relazione è stata liberamente tratta da un articolo del Dott. Len Sands, Direttore del San Diego International Immunological Center.]
Il CMO agisce su almeno quattro livelli. Innanzitutto, ha delle capacità di lubrificazione articolare. In secondo luogo ha un effetto antinfiammatorio che può essere comprovato dopo la quarta settimana di assunzione. Terzo, il CMO funziona come un vero immunomodulatore. Quarto, ha delle proprietà analgesiche, utile ad es. nei casi di fibromialgia e di mal di testa.
OSTEOARTRITE: CAUSE E SINTOMI
L’Osteoartrite è la malattia più trattata nella storia dell’umanità. La maggior parte delle persone che soffrono di artrosi sono disposte a provare qualsiasi cosa pur di avere sollievo ai loro debilitanti sintomi.
L’artrite è caratterizzata da un’infiammazione delle articolazioni accompagnata da dolore, gonfiore e rigidità. L’Osteoartrite affligge normalmente le persone più anziane ed è la forma più comune di artrite. Inoltre colpisce oltre l’80% di persone con più di 50 anni. E’ la causa principale di disabilità fisica negli Stati Uniti.
Di solito, le articolazioni più colpite dall’Osteoartrite sono quelle che supportano il peso del corpo (anca, ginocchio), e non risparmia, però, nemmeno le altre articolazioni, perfino quelle delle mani. Nel tempo, questa malattia evolve distruggendo e indurendo la cartilagine, e in seguito si ha la formazione di speroni ossei o osteofiti nelle cavità articolari.
VARIE SONO LE CAUSE DELL’OSTEOARTRITE:
• disfunzioni ormonali;
• disturbi infiammatori articolari;
• eccessivo logorio articolare (ad es. l’usura, dovuta anche a posture scorrette ed eccessivo peso corporeo);
• fratture o traumi articolari o ossei;
• predisposizione genetica;
• alterazione biochimica dovuta ad altre malattie o sostanze estranee;
• cambiamenti nella sintesi e riparazione del collagene dovuta all’età;
• il tutto aggravato da influenze climatiche, tipo l’umidità etc.
I SINTOMI DELL’OSTEOARTRITE SONO:
• rigidità mattutina;
• gonfiore articolare;
• indolenzimento ricorrente in una o più articolazioni;
• cambiamenti nella mobilità articolare;
• rossore e/o calore a livello articolare;
• scrosci articolari;
• edema e dolore che peggiora con il movimento;
• deformità articolari, nei casi più gravi.
MECCANISMO D’AZIONE DEL CMO
Il CMO, quando viene assunto per via orale, viene assorbito attraverso il tratto intestinale e migra, grazie al flusso sanguigno, ai recettori articolari dove s’attacca.
Sebbene non si conosca esattamente il meccanismo fisiologico che avviene nella terapia con il CMO, è però evidente il suo effetto nell’alterare la risposta del sistema immunitario che innesca l’infiammazione, causandone i classici sintomi: rubor, calor, dolor, tumor e functio lesa.
Diverse teorie sul meccanismo di azione del CMO sono state sviluppate, ma ancora oggi non ci sono ricerche in riguardo. Essendo un estere di un acido grasso, uno dei meccanismi presentati è che il CMO, in un qualche modo, manipola la produzione delle prostaglandine (di tipo 1 e/o 3) e leucotrieni buoni rispetto le prostaglandine della seconda serie ed i leucotrieni pro-infiammatori.
Le prostaglandine e i leucotrieni sono acidi grassi insaturi che regolano molti dei processi metabolici locali, inclusa l’infiammazione, il dolore, l’aggregazione piastrinica, il bilancio dei liquidi e la trasmissione nervosa. Questi effetti possono essere raggiunti dall’inibizione della cascata dell’acido arachidonico e dei processi della ciclossigenasi e lipossigenasi.
Un altro meccanismo che è stato considerato è che questi esteri dell’acido grasso del CMO sono, in un qualche modo, incorporati nelle membrane cellulari fosfolipidiche e alterano la permeabilità della membrana e dei siti recettori. Questo potrebbe spiegare la possibile teoria di alterare le funzioni del linfociti T durante la risposta iper-immunitaria, legata alle malattie autoimmuni.
Nonostante i meccanismi siano ancora sconosciuti, non possiamo altro che osservare clinicamente gli effetti del CMO.
ATTENZIONI DIETETICHE DURANTE L’ASSUNZIONE DEL CMO
Durante l’assunzione del CMO è bene seguire alcune attenzioni dietetiche che, in generale, non stressino il fegato e/o il sistema immunitario per ottenere al meglio i benefici che tale molecola ci può dare.
Alimenti e bevande da evitare durante l’assunzione del CMO e per due settimane dopo aver finito la cura:
• alcolici;
• prodotti contenenti caffeina (caffè, cioccolata, tè, bevande stimolanti);
• qualsiasi alimento di vostra conoscenza, per passate esperienze, che può irritare il vostro organismo (intolleranze alimentari);
• i lassativi, che impediscono l’assorbimento del CMO;
• zuccheri e dolcificanti, che se presi in quantità agiscono come immunosoppressori;
• tabacco.
NOTE DI SICUREZZA
E’ importante ricordare che è bene non auto-prescriversi il CMO, pur essendo un integratore naturale, e di consigliarsi con il proprio medico curante o con chi competente in materia. Inoltre, è bene non interrompere arbitrariamente nessuna cura che si sta seguendo senza la supervisione del proprio medico, nemmeno cambiare la dose di qualsiasi farmaco prescritto.
Ovviamente, qualsiasi medicinale che agisca sul sistema immunitario impedirà il CMO di portare a compimento il suo lavoro.
E’ auspicabile inoltre aiutare il fegato a disintossicarsi assumendo, ad es., la pianta officinale Cardo Mariano, 3-4 settimane prima di iniziare la cura con il CMO. Questo potrà aumentare i benefici del CMO.
Di solito, l’efficacia del CMO nella popolazione è del 90%. Ancora non si sa bene perché il 10% delle persone che assumono il CMO non presentano gli effetti aspettati.
Ma ci sono delle situazioni, oltre alle già note unicità biologiche normali, che possono ostacolare l’efficacia del CMO. Alcuni esempi:
• Non seguire le restrizioni dietetiche può influire nell’efficacia del prodotto
• Un cattivo funzionamento del fegato può diminuire l’assimilazione del prodotto, dovuto, p.es., a recenti infezioni (Epatiti, Virus Epstein-Barr, Mycoplasma, Clamidia etc.) oppure intossicazioni croniche da sostanze alcoliche e/o da farmaci anti-dolorifici e anti-infiammatori FANS e steroidei (Paracetamolo, analgesici etc.)
• Piccole infezioni sistemiche o localizzate sottostanti, causate da agenti virali (come p.es. Herpes Simplex, HHV-6 etc.) o batterici (Staphilococcus, Streptococcus etc.)
• Problemi al sistema digestivo possono anche inficiare l’assimilazione del CMO, come p.es. bassi livelli enzimatici specifici per la digestione dei grassi e delle proteine tipo amilasi, lipasi e proteasi.
• Continua esposizione ad ambienti malsani dovuti ad inquinamenti ambientali (p.es. insetticidi, polline, polvere, prodotti chimici in generale etc.)
• Un ipotiroidismo in cura o non diagnosticato.
• Il CMO non inibisce l’effetto di alcun medicinale, al contrario, però, qualsiasi medicinale che agisca sul sistema immunitario bloccherà il lavoro del CMO.
Il CMO, per il momento, è riconosciuto ufficialmente dalla FDA (USA) e dalla MHRA (UK) per essere commercializzato come un valido integratore per i problemi articolari.
Attenzione
E’ da non confondere il CMO originale con altre molecole, di origine vegetale o sintetica, che sono disponibili sul mercato, e che non presentano assolutamente gli stessi risultati clinici di quello di origine di grasso bovino.
L’unica molecola efficace è il CETILMIRISTOLEATO, il Cerasomal-cis-9-cetyl myristoleate, che viene estratto grazie ad una particolare tecnologia, unica al mondo, prodotto esclusivamente negli Stati Uniti.
P.es., esistono dei prodotti contenenti Cetilmiristato – non l’originale CETILMIRISTOLEATO – sicuramente più a buon prezzo, ma completamente inefficaci come immunomodulatori e protettori articolari.
Giovanni Turchetti
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