La sequenza della risposta allo stress acuto
Fino a qualche tempo fa, si pensava che vi fossero solo due le reazioni relazionate alla Sindrome Generale di Adattamento: la cosiddetta risposta fisiologica “combatti o fuggi”, in inglese chiamata “Fight or Flight”.
Oggigiorno, si è soliti attribuire altre due “F” (“Freeze” e “Fright”) alle già note risposte “Fight or Flight”; ed addirittura una quinta “F” (“Faint”, o svenimento), sulla quale si sta ancora investigando, che, insieme, forniscono una descrizione più completa della sequenza di risposta allo stress acuto.
Le ultime ricerche, svolte negli Stati Uniti, ormai considerano pienamente le quattro “F” in vari ambiti medico-sanitari, da quello della terapia del linguaggio per le balbuzie ai trattamenti per lo stress post-traumatico.
Una sequenza coerente delle quattro risposte alla paura, che s’intensificano in funzione della vicinanza del pericolo, è stata ben stabilita dagli etologi studiando i primati non umani. La sequenza inizia con quello che gli etologi chiamano la risposta “Freeze”, o “congelamento”, un termine corrispondente a ciò che i medici chiamano, in genere, iper-vigilanza (stato di guardia o allerta).
La risposta del congelamento iniziale è la tendenza all’azione “mi fermo, osservo e ascolto”, associata alla paura. Ad esempio, la preda che rimane letteralmente “congelata” in una situazione di pericolo ha più probabilità di evitare la cattura, poiché la corteccia visiva e la retina dei mammiferi carnivori (e, in misura minore, anche nel caso dell’Homo Sapiens) si sono evolute principalmente per rilevare oggetti in movimento, e non i colori. Questa risposta iniziale è seguita da tentativi di fuggire, e, successivamente, da tentavi di combattere, in questo ordine: “Freeze, Flight e Fight”.
Successivamente, vi è “Fright”, o “immobilità tonica”, ad es. durante un contatto fisico diretto con il carnivoro (o l’umano predatore). Nella letteratura, tale immobilità tonica era già nota e veniva denominata “fingersi morto”; il disturbo post-traumatico da stress è stato riferito come un insieme di sintomi peri-traumatici simili al “panico”. Un termine ampiamente utilizzato in Europa per immobilità tonica, è “spavento” o “terrore”.
La risposta difensiva dell’immobilità tonica avviene in tutti i mammiferi (come le altre risposte che la precedono). “Fright” è la risposta più utile quando un organismo è più debole, più lento e quindi più vulnerabile rispetto al predatore. In questo caso, una preda che diventa tonicamente immobile, piuttosto che lottare e combattere, aumenta le sue possibilità di fuga e sopravvivenza se il predatore, temporaneamente, allenta la sua presa sotto il presupposto che la sua preda gli sembri in realtà morta. L’immobilità tonica è, quindi, adatta quando non si scorgono alcune possibilità di fuga o di vittoria in uno scontro. Questa risposta di sopravvivenza può essere la migliore spiegazione, ad es., del comportamento di persone vittime di violenze.
In sintesi:
1. Freeze (congelamento, iper-vigilanza): ad esempio, mentre si cammina in campagna sentiamo un rumore e scorgiamo un serpente velenoso non distante da noi, questa è la prima reazione e non è altro che la prima risposta alla paura, perché tende a verificarsi quando la minaccia è ad una distanza, e non è ancora consapevole della nostra presenza.
2. Flight (fuga): non appena ci si blocca, a causa della risposta del Freeze, ci accorgiamo che il serpente si sta approssimando, così la risposta successiva è quella di spostarci, fuggire dalla minaccia. Il movimento brusco del serpente verso di noi ha rotto la nostra attenta immobilità e ci fa allontanare.
3. Fight (combattimento): se non abbiamo via di fugga, e la minaccia diventa onnipresente, la maggior parte di noi prenderà la contromisura di combattere per rimanere vivo. L’overdrive simpatico è ormai scattato, permettendo una violenza cieca e totalmente disinibita.
4. Fright (immobilità tonica, iper-vigilanza/quiescenza): quando le reazioni “fuggi o combatti” sono inutili, si viene presi da una spirale di iper-vigilanza/quiescenza; a questo punto la risposta simpatica è in crescente accelerazione, mentre il sistema parasimpatico ora oscilla andando verso un overdrive, causando un’inazione. L’istinto qui è di rimanere immobilizzati, catturati nella presa dello spavento o terrore.
Infine, se il corpo non riesce a far fronte a tutte queste sollecitazioni del sistema simpatico, avviene Faint o la perdita improvvisa della coscienza.
Nota: per comodità, abbiamo deciso di conservare il lessico inglese per illustrare le differenze tra le quattro reazioni allo stress, inizianti tutti con la lettera “F”