L’importanza degli alimenti ricchi di enzimi
In questo articolo riportiamo:
– LE TRE CLASSI DI ENZIMI
– QUATTRO GRUPPI DI ENZIMI DIGESTIVI
– TRE ESEMPI DI DISTURBI STRETTAMENTE COLLEGATI ALLA DEFICIENZA ENZIMATICA: INFIAMMAZIONE CRONICA, CANDIDOSI E OSTEOPOROSI
– CONSIGLI PER INCREMENTARE L’EFFICIENZA METABOLICA E L’ATTIVITA’ ENZIMATICA
Vi sono tre classi di Enzimi:
Metabolici, degli Alimenti e Digestivi.
ENZIMI METABOLICI. Gli enzimi metabolici si trovano in tutte le cellule viventi, sono le scintille di Vita, controllano tutte le funzioni del nostro corpo eccetto la digestione; sono inoltre capaci di accelerare tutte le reazioni biochimiche, in modo tale che il nostro corpo possa operare e sostenere la vita.
Tutti i nostri organi e tessuti sono attivati e regolati dagli enzimi metabolici, che interagiscono con le proteine, i grassi ed i carboidrati, e li elaborano per formare e mantenere il nostro organismo in salute.
Ciascun organo e tessuto ha una serie di enzimi metabolici specializzati ognuno in una funzione specifica. Uno studio ha portato alla luce che, solo nelle arterie, vi sono ben 98 differenti enzimi, ognuno con un compito diverso.
Senza abbastanza enzimi, il processo metabolico delle nostre cellule rallenterebbe al punto tale che le nostre cellule morirebbero, ed il nostro organismo smetterebbe di funzionare.
ENZIMI DEGLI ALIMENTI. Gli enzimi degli alimenti si trovano naturalmente in tutti i cibi crudi e non raffinati. Tuttavia, il cibo crudo manifesta solamente abbastanza enzimi per digerire se stesso, non abbastanza per essere immagazzinati nel corpo per usi successivi.
Possiamo paragonare il nostro organismo ad una banca enzimatica che, con una corretta alimentazione a base di cibi crudi, può mantenere “il suo conto nella banca enzimatica” ad un livello ottimale.
Contrariamente, con l’assunzione di cibi cotti, elaborati, raffinati, conservati, pieni di additivi chimici etc. il corpo deve cedere i suoi enzimi per attivare un certo processo di digestione ed assimilazione, impoverendo così il “conto corrente”.
Recenti ricerche hanno dimostrato che si può ripristinare, mantenere ed incrementare un alto livello enzimatico nel sangue, alimentandosi con cibi ricchi di enzimi, fermentati o crudi, così come anche prendendo degli integratori enzimatici.
ENZIMI DIGESTIVI. Gli enzimi digestivi ci permettono di estrarre i nutrienti dal cibo che mangiamo per creare energia per il nostro organismo. Oltre a facilitare e completare la digestione, gli enzimi ci aiutano ad eliminare i rifiuti, le tossine ed altre scorie.
Sapevate che la digestione usa fino all’80% della nostra energia? Ecco perché talvolta ci sentiamo affaticati o stanchi dopo un pasto abbondante.
Gli enzimi digestivi hanno tre obbiettivi principali: digerire le proteine, i carboidrati ed i grassi.
Quattro sono i maggiori gruppi di Enzimi Digestivi:
1. Proteasi: sono enzimi preposti a idrolizzare e scindere le proteine in piccoli peptidi e aminoacidi.
2. Lipasi: sono enzimi preposti a scindere i grassi ed i lipidi in acidi grassi essenziali.
3. Carboidrasi (amilasi): sono gli enzimi preposti a scindere carboidrati in zuccheri più semplici. Questo gruppo include cellulasi, emicellulasi, invertasi e lactasi e molti altri ancora.
4. Cellulasi: sono enzimi unici, insieme ad altri pochi, in quanto il nostro corpo non è in grado di produrli attraverso la digestione. Essi sono prodotti dalla microflora del tratto intestinale, e sono preposti alla scissione della cellulosa, che spesso viene riferita come fibra. Tecnicamente la Cellulasi è una forma di Carboidrasi.
Tra questi quattro gruppi, la Proteasi (vedi sotto) è quella che ha una maggiore attività per la nostra salute; essa è efficace nel supportare il sistema immunitario e ripulire da infezioni, tossine e patogeni.
La Natura ha fatto in modo che gli enzimi degli alimenti aiutino gli enzimi digestivi nel loro lavoro. Se vengono meno gli enzimi degli alimenti, il nostro organismo deve dare fondo ai propri enzimi digestivi, e questo porta ad una serie di problemi biochimici, che sono alla base di molti disturbi e malattie di oggigiorno.
Vi è una forma di “competizione” tra le due classi enzimatiche: quella metabolica e quella digestiva. Se il nostro organismo deve dedicare una buona parte del suo potenziale enzimatico per produrre enzimi digestivi, ecco che avverrà un calo nella produzione di enzimi metabolici, che non saranno adeguati in qualità e quantità per svolgere il loro lavoro e proteggerci dalle malattie e dall’invecchiamento precoce.
Questo processo segue la cosiddetta Legge della Secrezione Adattativa degli Enzimi Digestivi, scoperta nel 1943 nel Laboratorio della Northwestern University degli Stati Uniti. Essa afferma che il nostro organismo ritiene i suoi enzimi digestivi preziosi, e quindi non ne produrrà più di quanti necessari per digerire il cibo mangiato.
Tale legge ha lo scopo di prevenire lo spreco eccessivo di enzimi dovuto ad una ipersecrezione. Un’altra scoperta importante è che il cardias, il primo tratto (quello più in alto) dello stomaco, è addetto alla secrezione enzimatica. Il cardias è preposto alla predigestione dei cibi prima del loro passaggio nello stomaco (dove avviene la digestione con i potenti succhi gastrici) e, in seguito, nell’intestino tenue (dove si svolge l’assimilazione).
Le Fasi del Processo Digestivo:
1. Attraverso l’olfatto, che stimola le reazioni chimiche nel corpo.
2. Avviene in bocca con la lenta masticazione e l’insalivazione del cibo che, così, viene elaborato dall’amilasi (ptialina).
3. Attraverso la prima parte dello stomaco, quello enzimatico, dove il cibo permane mediamente 45 minuti.
4. Avviene nella parte mediana e finale dello stomaco, per poi passare nell’intestino tenue attraverso il duodeno, dove fegato e pancreas inviano i loro enzimi per completare il processo di digestione ed iniziare quello di assimilazione.
Negli animali selvatici l’integrazione enzimatica avviene continuamente attraverso l’alimentazione; nell’uomo, i miliardi di cellule dell’intero organismo vengono coinvolte a supplire, purtroppo, le carenze enzimatiche, in quanto il nostro rifornimento enzimatico esogeno è praticamente nullo.
Studi internazionali hanno dimostrato che, quando si mangia cibo crudo, non avviene un’aumentata produzione e mobilizzazione dei leucociti (globuli bianchi), cellule implicate nella risposta immunitaria; altresì, con l’assunzione di cibo cucinato ad alte temperature, vi è un’aumentata produzione dei globuli bianchi, tanto quanto durante un’infezione od una malattia acuta.
Il nostro sistema immunitario viene iper-forzato al lavoro, per ripulire il nostro organismo dai rifiuti tossici e patogeni dei nostri pasti. Ciò significa che il nostro sistema immunitario viene, di fatto, attivato inutilmente ad ogni pasto. Questo processo può portare, nel tempo, a numerosi disturbi: allergie, intolleranze alimentari, artrite reumatoide etc.
Le molecole mal digerite, derivanti da proteine e grassi dei nostri pasti, sono piccole a sufficienza per entrare nel flusso sanguigno, ma troppo grandi per entrare a livello cellulare. Tali molecole vengono definite “complessi immunitari fluttuanti” e stimolanti del sistema immunitario, e saranno considerate dal nostro organismo come sostanze tossiche, anziché come nutrienti.
PROTEASI
Sapevate che tutto ciò che ci fa ammalare ha o utilizza una matrice proteica: Virus, Batteri, Funghi, Parassiti, Cancro, Coaguli Sanguigni, Tossine da Metalli pesanti etc.? Siccome molti patogeni hanno, per l’appunto, una matrice proteica di una qualche sorta, la Proteasi Terapeutica è capace di disimpegnare la matrice proteica e di non permettere ai microbi di sopravvivere, replicarsi, riprodursi e prosperare.
La Proteasi agisce in questo modo: estratta dal cibo che assumiamo, la Proteasi – di origine vegetale – viene assorbita intatta nel flusso sanguigno. Gli enzimi sono attivamente trasportati attraverso le pareti intestinali e possono sopravvivere all’ambiente acido dello stomaco.
Una volta nel flusso sanguigno, la Proteasi si lega con un componente del sistema immunitario, la glicoproteina Alpha-2-Macroglobulina (A2M). In seguito, l’A2M protegge la Proteasi dall’essere disattivata e rimossa dal corpo. L’A2M poi dirige la Proteasi in ogni area dell’organismo che richieda guarigione o che sia sotto l’attacco da patogeni. La Proteasi è capace di dissolvere tutte le proteine morte, danneggiate o non appartenenti alle normali e sane cellule viventi.
Nella famiglia delle Proteasi vi è un enzima dalle incredibili proprietà – la Nattokinasi. La Nattokinasi è capace di scindere i coaguli di sangue già formati e di prevenire la formazione di coaguli fibrinici. L’eccesso di Fibrina può formare coaguli di sangue, che possono portare a delle conseguenze molto gravi per tutto il sistema cardio-circolatorio.
CHE COS’E’ LA FIBRINA?
La Fibrina è una proteina appiccicosa che coagula il sangue, evitandone la fuoriuscita dall’organismo. La Fibrina si forma nel sangue dopo un trauma o una ferita per prevenire un’emorragia eccessiva, ed in risposta ad una reazione antinfiammatoria causata da batteri, funghi, virus etc. Possono contribuire ad un eccesso di Fibrina: pillola anticoncezionale, diabete, obesità ed infezioni.
La Fibrina:
• Rallenta il flusso sanguigno rendendo più viscoso il sangue.
• Aumenta la pressione arteriosa.
• Aumenta il rischio di ictus e di infarto del miocardio.
Di seguito ci sono tre esempi di disturbi strettamente collegati alla deficienza enzimatica nell’organismo: Infiammazione Cronica, Candidosi e Osteoporosi
INFIAMMAZIONE CRONICA
L’infiammazione è un processo naturale del corpo umano ed è costituito di tre fasi. Se, in un qualsiasi momento di queste tre fasi, vi è un’interruzione dell’attività degli enzimi vitali, la rigenerazione completa può non avvenire, e questo spesso prepara il terreno per lo sviluppo dell’Infiammazione Cronica (leggi anche Infiammazione Cronica: il killer silenzioso della nostra salute).
Le tre fasi dell’Infiammazione:
• Reazione
• Riparazione
• Rigenerazione
REAZIONE. Subito dopo un trauma od una ferita i capillari vicino ed intorno alla zona in causa si dilatano, creando un gonfiore; questo gonfiore dei tessuti è dovuto all’”imbibizione” con fluidi contenenti una grande quantità di cellule immunitarie per la guarigione.
Questo movimento dei fluidi avviene anche con i caratteristici segni di calore e rossore. L’attività stimola anche l’affluenza di leucociti, piastrine e linfociti nell’area con il proposito di pulire la zona dei tessuti danneggiati.
Le cellule rapidamente stabiliscono una “linea di confine”, sigillando la ferita dai tessuti interni creando la Fibrina (leggi sopra). La fase di Reazione di solito dura dai pochi minuti al massimo di 72 ore (dipende dalla severità del problema).
RIPARAZIONE. La fase di Riparazione può durare fino a 6 settimane, dipende dalla severità del danno e dalla salute generale dell’individuo. Durante questo periodo, la circolazione viene ripristinata nelle aree danneggiate apportando nuove cellule e fluidi.
Il calore associato con l’infiammazione rimane, mantenendo così l’attività enzimatica cellulare al suo massimo. Questa ripresa della circolazione e della sua attività permette la scissione e la rimozione dei tessuti morti, e permette altresì ai materiali di ricostruzione e di nutrimento di entrare in gioco.
RIGENERAZIONE. Durante la fase di Rigenerazione, le nuove cellule vengono formate per riempire e ricostruire formalmente le aree danneggiate. A questo punto l’infiammazione diminuisce ed il corpo guarisce.
CANDIDOSI
Un altro esempio di patologia associata ad una mancanza o ipoproduzione enzimatica è la Candidosi, che molti hanno definita l’”epidemia del XX secolo”. E’ un disturbo che diventa sempre più diffuso, specialmente nelle civiltà industrializzate, colpendo persone di entrambi i sessi e di tutte le età.
La Candida Albicans è un lievito o fungo che risiede in armonia come un membro della nostra flora enterica sana. La candida diventa un problema quando aumenta a dismisura e irrita questo equilibrio delicato. Ciò accade normalmente dopo il consumo di antibiotici che uccidono tutti i batteri nel corpo, quelli buoni e quelli cattivi.
La cellula della Candida ha due componenti fondamentali: la membrana esterna, che è composta di una struttura simile alla cellulosa, chiamata chitina, ed il nucleo proteico.
La moltiplicazione della Candida ha caratteristiche simili a quelle dei lieviti. La Candida sviluppa strutture simili a tentacoli che possono essere dannosi per le pareti intestinali. Purtroppo ciò accade molto spesso e con estrema facilità.
Possono contribuire alla crescita smisurata ed alla proliferazione della Candida: l’eccessivo consumo di zuccheri, la digestione incompleta dei carboidrati, lo squilibrio del pH, l’assunzione indiscriminata di certi farmaci etc.
I sintomi della Candidosi includono:
– Malassorbimento
– Costipazione o diarrea
– Mente offuscata
– Depressione
– Infezioni vaginali
– Infezioni sotto le unghie
– Affaticamento
– Cambiamenti di umore
– Attacchi di Panico
– Eruzioni cutanee
– Afta, mughetto
OSTEOPOROSI
L’Osteoporosi, o demineralizzazione ossea, è una malattia che porta ad un aumento del rischio di fratture gravi (p.es. crolli vertebrali, fratture femorali). Nell’Osteoporosi, la densità minerale ossea si riduce drasticamente, portando ad un deterioramento del tessuto osseo nel tempo. L’Osteoporosi è una patologia di base metabolica, collegata all’equilibrio acido-base e ad una deficienza enzimatica specifica.
Il tessuto osseo è la principale fonte di minerali nel corpo. Nell’Osteoporosi, spesso vi è un pH altamente acido: l’organismo si trova in uno stato di Acidosi, dove il corpo, per cercare di tamponare tale stato, deve sottrarre minerali preziosi dalle ossa per rendere il pH più basico e aiutare l’organismo a ritornare al suo stato alcalino naturale (pH 7.4).
Quindi, la demineralizzazione ossea è il modo in cui il corpo cerca di mantenere il delicato equilibrio del pH.
Nell’Osteoporosi manca, inoltre, l’enzima specifico che porta il Calcio a bersaglio. (leggi anche Alimentazione e Salute delle Ossa) Nei paesi Occidentali già assumiamo Calcio in abbondanza dall’alimentazione (p.es. latte, formaggi, alici etc.); manca l’enzima, non il Calcio! L’integrazione con supplementazione di Calcio può essere anche pericolosa, perché nel tempo il Calcio non va a fissarsi nelle ossa – mancando l’enzima – ma va a depositarsi sui tessuti molli, ad es. le arterie coronarie, con tutte le gravissime conseguenze ormai conosciute.
CONSIGLI
Vi sono vari modi per incrementare l’efficienza metabolica ed aumentare il benessere:
1. Digiuno
2. Diminuzione dell’apporto calorico
3. Mangiare cibi crudi
4. Integrazione enzimatica
Si possono aggiungere anni alla nostra vita mangiando più cibi crudi giornalmente. Mangiare cibi crudi permette al nostro organismo di risparmiare energia e l’attività pancreatica. Una delle principali funzioni del pancreas è quella di secernere enzimi digestivi; fino a 26 enzimi digestivi possono essere rilasciati ogni volta che mangiamo. Questo richiede una grande quantità di energia digestiva e metabolica.
Ogni giorno richiedete al vostro corpo insulina; più zuccheri, carboidrati, granaglie mangiamo giornalmente, più duramente deve lavorare il nostro pancreas per produrre questo vitale ormone che regola lo zucchero nel sangue. Tuttavia se noi, quando mangiamo, assumiamo cibi ricchi di enzimi, il pancreas rimane a riposo perché non ha bisogno di produrre grandi quantità di enzimi digestivi.
INTEGRAZIONE CON ALIMENTI E PRODOTTI ENZIMATICI
Alimenti e prodotti ricchi di enzimi:
- Germogli freschi vari (si può comprare un germogliatore e germogliare dei semi a casa);
- Centrifugati freschi di Frutta e Verdura cruda;
- Cibi fermentati: Il simbionte Kombucha, Kefir, Kimchi, Tamari, Tofu, Miso, Umeboshi, Labneh, Raita, Tsatsiki, etc.
- Frutta: banana, mango, ananas, datteri, uva, avocado;
- Zenzero;
- Miele biologico;
- Semi oleaginosi (noci, mandorle, pistacchi etc.);
- Burro non pastorizzato;
- Alghe: Spirulina, Blue-green Alga, Clorella;
- Hydrilla verticillata;
- Aspergillus niger, Aspergillus Oryzae.
Giovanni Turchetti
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