Le azioni benefiche delle sostanze adattogene sullo stress
Per la prima volta, nella storia della civilizzazione umana, le potenzialità biologiche del corpo hanno fallito a incontrare le richieste ad esso imposti dall’epoca. Chiunque può testimoniare un’ insolita epidemia di affaticamento aggravato dalle potenti azioni create dell’uomo, fatte da fattori esterni chimici, fisici e ambientali. Come i farmaci che hanno salvato il mondo da numerose epidemie virali e batteriche che sono costate milioni di vite in passato, così oggi gli adattogeni sono necessari per aiutare l’uomo a fronteggiare i diversi tipi di stress. (G.M. Barenboim, scienziato russo)
Lo stress è un argomento estremamente complesso. Di pari passo allo studio dello stress, e quindi delle risposte ad esso (Omeostasi e Allostasi), abbiamo un altrettanto approfondito studio sul ruolo degli adattogeni, sostanze strettamente ad esso correlate.
Lo stress è stato associato con lo sviluppo della gastrite cronica, traumi, allergie, crescita tumorale, HIV e molti altri disturbi cronici come la Sindrome X, il diabete e il comune raffreddore (Elenkov e Chrousos, 1999). Gli ormoni dello stress hanno comprovato aumentare la crescita batterica in vitro, e giocano un ruolo importante nelle infezioni dell’organismo ospitante (Belay et al., 2003).
Il trattamento delle patologie e disturbi da stress è di estrema importanza oggigiorno, a causa della loro aumentata incidenza a livello globale. La medicina è nella necessità di nuovi rimedi, che possano trattare le condizioni che derivano da risposte da stress disfunzionali, malgrado i recenti sviluppi di nuovi farmaci per trattare lo stress (Dubowchik et al., 2003).
Selye affermava che gli organismi fossero in grado di sopportare grandi sollecitazioni (stato di resistenza). Quando lo stress dura troppo a lungo, o se si aggiungono altri stressors, l’organismo non è più in grado di sopportare le sollecitazioni (stato di esaurimento). Una volta che si è nello stato di esaurimento, l’individuo è soggetto a malattie di vario genere.
I sostenitori dell’Allostasi suggeriscono che lo stress non è così negativo (carico allostatico), a meno che non si protragga per troppo tempo o si complichi con altri stressor, divenendo un sovraccarico allostatico.
Insomma, entrambi i modelli suggeriscono che il corpo umano è in grado di gestire una certa quantità di stress, ma non di più. Infatti, nel modello omeostatico e in quello allostatico sorgono le stesse domande: Ci sono sostanze che aumentano la capacità degli organismi di resistere alle sollecitazioni? Entrambi i modelli riconoscono che l’adattamento allo stress è mediato, almeno in parte, da sostanze biochimiche. Se il corpo potesse usufruire di una maggiore quantità, e per un periodo più lungo, di queste sostanze, non potrebbe fronteggiare queste situazioni in maniera migliore?
Chiaramente, entrambi i modelli allargano la possibilità che tali sostanze aumentino la resistenza alle sollecitazioni e, quindi, che prevengano le malattie. In tutto ciò, il concetto di adattogeno è adeguato in entrambi i modelli: Omeostatico o Allostatico. E’ fondamentale, nella considerazione dello studio e sviluppo del modello allostatico – risultando, magari, in una raffinata capacità di interpretare e concepire il concetto di stress – contemplare un altrettanto raffinato studio riguardo gli adattogeni.
Per esempio, un numero sostanziale di studi clinici ad ampio raggio d’azione hanno consistentemente dimostrato che gli estratti standardizzati di piante medicinali come Rhodiola Rosea, Schisandra Chinensis e Eleutherococcus Senticosus (Ginseng Siberiano), sono agenti efficaci per aumentare le capacità lavorative, fisiche e mentali in situazioni di fatica e stress.
Allostasi e Adattogeni
L’abilità di un organismo a mantenere la stabilità quando è sottoposto a stress cronico e severo è una strategia critica tramite la quale l’organismo gestisce attivamente lo stress nel suo ambiente. Questa capacità viene definita Allostasi, e rispettivamente, sovraccarico allostatico quando questo tipo di stress sopraffà l’organismo. Molti sono gli studi che attestano le proprietà adattogene di modulare l’allostasi.
Gli agenti adattogeni aumentano la resistenza allo stress e prevengono l’esaurimento e il sovraccarico allostatico (Bhattacharya e Muruganandam, 2003). Gli adattogeni migliorano proprio le patologie che sono causate dalla sregolazione dei mediatori allostatici, come l’ipercolesterolemia e la perdita della massa muscolare magra. Gli effetti dei rimedi adattogeni sono sottili e bifasici – essi modulano sia condizioni iper- che ipo-.
Si crede che il meccanismo di azione degli adattogeni comporti un’imitazione degli interruttori “accesso/spento” usati per proteggere l’organismo dal sovraccarico allostatico. Questo è una reminiscenza del processo allostatico di regolazione dei mediatori dello stress attraverso la regolazione del loro rilascio o inibizione. La natura non specifica della risposta allostatica e la caratteristica sregolazione degli ormoni e neurotrasmettitori da stress corrispondono alle caratteristiche distintive delle piante ad azione adattogena (Singh et al., 2001).
Questi rimedi terapeutici sono stati trascurati dalla medicina ufficiale principalmente a causa della mancanza di studi clinici, il loro uso esoterico nelle etnomedicine e perché le strategie terapeutiche delle medicine tradizionali non sono a tutt’oggi state pienamente apprezzate (Bhattacharya e Muruganandam, 2003).
Ciò nonostante, la teoria dell’Allostasi fornisce un’eccellente ipotesi per il meccanismo d’azione degli adattogeni.
Il sistema nervoso centrale, il sistema endocrino, il sistema immunitario interagiscono in maniera prevedibile, per mantenere l’Omeostasi mentre si è sotto uno stress importante o cronico. I ricercatori sono generalmente d’accordo che gli uomini e gli altri mammiferi sfruttano una cascata di processi fisiologici in modo da adattarsi allo stress al di là dell’Omeostasi di ogni giorno (McEwen, 2002; Schulkin, 2003).
Questo secondo sistema, spiegato con la teoria dell’Allostasi, è un processo che protegge l’organismo da stressors o fattori stressanti inaspettati o severi. Questi tipi di stressors, cronici o continui, possono risultare nel sovraccarico allostatico di tessuti e organi, causando disfunzioni prevedibili di regolazione dei neurotrasmettitori e degli ormoni dello stress, portando ad una vasta moltitudine di patologie (McEwen and Wingfield, 2003).
Il contributo dei fitocomplessi alla farmacologia è stato stimato in miliardi di dollari, sebbene l’interesse nelle piante come fonti di nuove medicine è diminuito, principalmente a causa di ragioni tecnologiche e politiche (Newman et al., 2003). Tuttavia, molti scienziati pensano che il valore dei miliardi di dollari dei prodotti naturali rimangano non scoperti e non esplorati (Verpoorte, 1998; Raskin et al., 2002; Carlini, 2003; Wu et al., 2003b).
Riguardo la prevenzione e il trattamento dello stress, i rimedi fitoterapici usati da paesi come Armenia, Russia, Cina, India etc. non sono stati completamente esplorati dalla comunità scientifica occidentale. Un esempio limite è il caso dei prodotti di salute per ridurre lo stress fatto a base di piante medicinali, avvenuto negli anni ‘40 in Russia.
Questi rimedi vegetali sono stati accettati nell’ambito medico in Russia come adattogeni, dopo che gli scienziati russi hanno scoperto un’aumentata resistenza allo stress nei mammiferi e negli umani, con un minimo o nullo effetto collaterale. Mentre erano praticamente sconosciuti alla medicina occidentale, i rimedi adattogeni, nondimeno, sono stati venduti negli Stati Uniti dal 1970 per trattare stress e fatica (Seifert, 1976). La teoria dell’Allostasi e del sovraccarico allostatico, a questo punto, si rende molto intrigante, perché questi concetti ci forniscono un’evidenza addizionale importante al meccanismo d’azione degli adattogeni.
Effetti degli Adattogeni a Livello Cellulare e a Livello Neuro-Endocrino ed Immunitario
Gli adattogeni hanno la capacità di aumentare la salute e il benessere in generale, creando un effetto globale positivo sia sul corpo che sulla mente. Essi hanno un effetto anabolico e rafforzano l’intero corpo, permettendo alle cellule di avere accesso all’energia adattativa. In più, gli adattogeni proteggono le risorse energetiche dall’esaurimento, e così hanno anche una funzione di tonico negli stati di fatica e di stress.
Essi lavorano a livello cellulare per aiutare il corpo a far fronte alle situazioni legate allo stress: agiscono come potenti antiossidanti, proteggendo le cellule dallo stress ossidativo e influenzano inoltre i processi basilari necessari per l’organismo produrre energia. Sappiamo che le cellule utilizzano l’ATP (adenosina trifosfato) come maggiore fonte di energia.
Molti adattogeni hanno dimostrato migliorare l’azione dell’ATP cellulare, stimolando i mitocondri a produrre energia. Inoltre, alcuni di questi adattogeni hanno comprovato avere capacità di supporto al fegato, il quale, tra le sue molteplici funzioni, promuove la produzione di glucosio per l’energia cellulare.
Gli adattogeni supportano, anche, l’intero sistema neuro-endocrino, in special modo la funzione surrenale, esercitando un’influenza biochimica sull’ipotalamo e i suoi sistemi principali che segnalano la risposta allo stress, l’asse HPA e SAS.
I percorsi della risposta allo stress sono:
- A livello dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), per mobilizzare energia:
Stressor > Ipotalamo > CRH > Pituitaria > ACTH > Corteccia surrenale > Cortisolo
- A livello del Sistema Simpatico Adrenale (SAS), per preparare la risposta “fuggi o combatti”:
Stressor > Ipotalamo > Sistema Nervoso Simpatico > Midollo Surrenale > Adrenalina
Gli adattogeni modulano e regolano l’uso del cortisolo, e aiutano a regolare e supportare i sistemi interconnessi neuro-endocrino e immunitario, mantenendo così l’Omeostasi. A livello immunitario, gli adattogeni aiutano a combattere la sua deplezione cronica, e aumentano le difese del corpo incrementando la produzione di cellule T helper, cellule B e NK. Inoltre, essi sono capaci di favorire un’aumentata produzione di cortisolo in risposta a un trauma o infezione, ed espletano un effetto diretto sul sistema nervoso, migliorando la connessione mente-corpo.
Grazie alla risposta non specifica degli adattogeni, essi sono alquanto efficaci contro i patogeni e le infezioni, potenziando il sistema immunitario. Invero, la maggior parte degli adattogeni ha delle capacità immunomodulanti, cosiddette anche immuno-anfotere, che influenzano l’immunità corporea dovuto alle sue capacità di modificare o regolare le funzioni immunitarie.
Esempi di sostanze adattogene ad azione immunomodulante:
– Panax Ginseng
– Eleuterococcus Senticosus
– Glycyrrhiza Glabra
– Reishi
– Shilajit
Alcuni adattogeni hanno anche capacità immunostimolanti. Esempi di piante adattogene ad azione immunostimolante:
– Astragalus Membranaceus
– Schisandra Chinensis
– Rhaponticum Carthamoides
– Lycium Chinensis
Giovanni Turchetti
Nota: non è consigliabile l’autoprescrizione, si consiglia invece di rivolgersi a personale professionale qualificato, onde evitare interazioni e/o controindicazioni.
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