Gli effetti benefici dell’Ormesi o lieve stress sulla salute
“Non posso e non devo essere curato dal mio stress, ma semplicemente insegnato a goderlo”. (Hans Selye, 1950)
Lo stress è una condizione dell’esistenza umana, un fattore di espressione della malattia. Una visione più ampia da sottolineare è che esso non contempla solo eventi drammatici e le sue conseguenze sull’organismo, ma piuttosto implica qualsiasi evento del quotidiano che aumenti i livelli dei sistemi fisiologici, i quali vanno a creare un certo grado di usura, cioè, il carico allostatico. Esso riflette non solo l’impatto delle esperienze vitali, ma anche il carico genetico, la dieta, l’esercizio fisico, l’abuso di sostanze ecc.; in tutto ciò, le esperienze dello sviluppo costituiscono i modelli di comportamento e di reattività fisiologica per tutta la vita.
Gli ormoni associati allo stress e al carico allostatico proteggono il corpo nel breve periodo, e promuovono l’adattamento; ma a lungo andare questo carico determina cambiamenti corporei, portandolo fino alla manifestazione della malattia. Tra i più potenti stressors o fattori di stress, ci sono quelli derivanti da interazioni competitive tra animali della stessa specie, che portano alla formazione di una posizione dominante nelle gerarchie.
Notiamo che lo stress ha due facce: un piccolo stress può essere buono e anche necessario, e viene definito Eustress. Ma un eccesso di stress, ormai diventato uno stress cronico o di grande entità, può essere dannoso, e viene denominato Distress. Esso, però, non è esclusivamente connesso a degli eventi difficili o spiacevoli, ma può sussistere anche mentre si stanno vivendo eventi positivi, perché quello che conta è la reazione del corpo ai cambiamenti nell’ambiente e/o nella psiche.
L’Ormesi esprime che uno stress opportuno possa addirittura aumentare la salute.
Cos’è l’Ormesi
Per Ormesi s’intende quelle azioni benefiche alla salute che risultano dalla risposta dell’organismo ad un “stressor a bassa intensità”. Dal Greco “io stimolo”, l’Ormesi è intesa come una stimolazione indotta da uno stress fisico o psicologico, a qualsiasi sistema, creato da uno stressor di lieve entità e di breve durata, in contrasto ad un forte stressor di lunga durata, che indurrebbe invece ad uno squilibrio. Numerose e recenti ricerche indicano che l’Ormesi può produrre longevità.
Ormesi è il processo biologico che consente una favorevole risposta biologica a livello cellulare, per una esposizione piccola o bassa ad un agente ormetico.
Un buon esempio di ormesi è l’esercizio fisico. Nella giusta quantità, conferisce longevità e allunga l nostri telomeri. In eccesso, ci danneggia, creando alti livelli di cortisolo e generando ROS o radicali dell’ossigeno (specie reattive dell’ossigeno) portando, di conseguenza, alla diminuzione delle cellule staminali e all’utilizzo della produzione di energia anaerobica, che a lungo termine non è adatta al nostro sistema biochimico.
Si è riscontrato che, quando le cellule si confrontano con degli stressors di lieve entità, esse abbiamo un aumento della loro funzione e longevità. Ciò si verifica in tutti gli organi del corpo che sono stati testati, ma non sappiamo se questo effetto è un punto di partenza o un punto di arrivo in alcuni casi, mentre in altri casi ciò è evidente.
Troppo esercizio fisico o alcool possono uccidere un essere umano. Questo è vero per lo stress e alcuni farmaci. L’ipossia cardiaca, senza morte cellulare, ha dimostrato aumentare l’output cardiaco e lo stroke volume e così migliorare la funzione cardiaca. Curcuma e zenzero sono esempi di spezie con effetti ormetici. Resveratrolo e quercetina sono polifenoli vegetali che hanno conseguenze ormetiche sugli esseri umani.
Si è ipotizzato che gli effetti benefici dell’Ormesi seguano il seguente percorso:
Resistenza/Adattamento allo Stress > Miglioramento della Memoria > Attività Neuro-Muscolare > Acuità Neurologica > Competenza Immunologica > Riparazione del DNA
Ricerche recenti hanno suggerito che i segnali ormetici (un lieve stress) possono stimolare la produzione di energia (via la biogenese mitocondriale), provvedendo la resistenza allo stress ossidativo; entrambe migliorano la flessibilità metabolica negli organismi viventi.
Esempi di stress ormetico comprendono:
• esercizio fisico
• digiuno
• temperature estreme (saune, brevissime ipotermie ecc.)
• grassi insaturi
• polifenoli
• perfino leggere dosi di alcol
Questa flessibilità metabolica, mediata da un meccanismo protettivo nell’essere umano denominato “economia dell’ossidoriduzione” (redox-thriftiness), equilibra la tendenza evolutiva condotta al fine di ridurre al minimo le spese energetiche e di resistere allo stress ossidativo attraverso la segnalazione cellullare e la resistenza patogena (meccanismo attraverso il quale i mitocondri cellulari possono amplificare e regolare negativamente la membrana, grazie ai segnali di crescita).
L’economia dell’ossidoriduzione conduce ad un’insulino-resistenza, che ha l’effetto di proteggere ogni singola cellula da un eccessivo stress da crescita/infiammatorio, mentre garantisce l’energia che viene convogliata al cervello, al sistema immunitario e all’immagazzinamento.
Purtroppo, senza la presenza dello stress ormetico, nei moderni paesi Occidentali, e in presenza di un eccessivo apporto calorico, questa resistenza all’insulina con funzione protettiva raggiunge un punto di non ritorno, in cui diventa un’insulino-resistenza infiammatoria, che possono far conseguire malattie come:
• Sindrome metabolica (Sindrome X o da insulino-resistenza): una combinazione di disturbi che aumentano il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e diabete. Colpisce una persona su cinque nei paesi sviluppati; i fattori di rischio includono: stress, sovrappeso/obesità, vita sedentaria e invecchiamento.
• Diabete di Tipo II
• Fatica
• Obesità
• Sindrome dell’Ovaio Policistico
L’insulino-resistenza infiammatoria avviene tramite un aumento del tessuto adiposo viscerale (grasso a livello della vita) e dell’inflessibilità metabolica, che è associata a un incremento dello stress ossidativo. Come viene suggerito, lo stress ossidativo può determinare la longevità funzionale. Possiamo descrivere l’inflessibilità metabolica, o la sindrome metabolica, come la via metabolica indotta da rigidità e da sindrome da invecchiamento accelerato.
Come già accennato, le risposte allo stress sono indispensabili, perché ci permettono di mantenere l’equilibrio interno per una funzione ottimale. Esse sono multifattoriali e dipendono dall’interazione di numerosi sistemi.
Concludendo, se la risposta allo stress è severa o prolungata nel tempo, può rappresentare un maggior rischio di malattie di adattamento: malattie cardiovascolari, cognitive, metaboliche, accorciamento della durata della vita.
Al contrario, se la risposta allo stress è moderata o di breve durata, essa può stimolare l’Ormesi, comportando i seguenti fattori:
– Maggior prontezza, vigilanza e motivazione
– Maggiore disponibilità e utilizzazione di energia metabolica
– Riparazione del DNA
– Miglioramento del ripiegamento proteico (stimolazione del chaperone[1])
– Prevenzione/riduzione dell’accumulo dei radicali liberi
– Promozione della sopravvivenza
– Ritardo dell’invecchiamento
[1] Chaperones molecolari: sono una classe funzionale di famiglie proteiche, la cui funzione predominante è la prevenzione di associazioni non corrette e aggregazione di catene polipeptidiche non ripiegate, sia in condizioni fisiologiche che in condizioni di stress.
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