Curare l’Insufficienza Vertebrobasilare con il trattamento osteopatico
Il Sistema Vertebrobasilare comprende le due arterie vertebrali e la loro unione che forma l’arteria basilare. Questo sistema fornisce approssimativamente il 20% del rifornimento sanguigno intracranico.
Il flusso sanguigno nell’arteria vertebrale può essere influenzato da fattori intrinseci e estrinseci. I fattori intrinseci sono aterosclerosi e restringimento del lume dei vasi, aumentato o ridotto flusso sanguigno. I fattori estrinseci comprimono o urtano le pareti esterne delle arterie vertebrali.
Vi sono tre aree dove l’arteria vertebrale è vulnerabile a compressione esterne:
• A livello del forame vertebrale C6 a causa della contrazione del muscolo longus colli e/o il muscolo scaleno anteriore.
• Dentro il forame trasverso tra C6 e C2.
• A livello di C1 e C2.
La capacità di riconoscere i sintomi che possono indicare un’Insufficienza Vertebrobasilare (IVB) è essenziale per una pratica manipolativa sicura del tratto cervicale.
I sintomi di Insufficienza Vertebrobasilare avvengono a causa di un’ischemia nelle strutture rifornite dal sistema vertebrobasilare.
Vi sono una serie di segni e sintomi che possono suggerire un’Insufficienza Vertebrobasilare:
Segni di IVB
• Nistagmo
• Disturbo dell’andatura
• Sindrome di Horner
Sintomi di IVB
• Vertigine
• Diplopia
• Tinnito (acufeni)
• Disfagia
• Disartria
• Nausea
• Mal di testa occipitale
• Parestesia facciale
• Pallore e sudorazione
• Svenimento
• Cefalea da luce
• Visione offuscata
• Mancamento
La vertigine è un disturbo comune presente in molte eziologie, che deve essere distinto dalla vertigine causata da Insufficienza Vertebrobasilare. La presenza di nausea insieme alla vertigine sono un importante indicativo, durante i test, di Insufficienza Vertebrobasilare. La diagnosi di Insufficienza Vertebrobasilare è un’assoluta controindicazione per le manipolazioni del tratto cervicale ad alta velocità ed a bassa altezza.
INFLUENZA DEL MOVIMENTO SULL’IRRORAZIONE DELL’ARTERIA VERTEBRALE
Il movimento esercita una certa e incostante influenza sul lume dell’arteria. Si può dire che ogni movimento massimo del cranio e del collo determina una riduzione dell’irrorazione da una o da entrambe le arterie di un individuo sano. La comparsa di disturbi, però, dipende dalla presenza di alterazioni patologiche che riducono l’elasticità del vaso.
Flesso/Estensione: quasi nessuna influenza sull’irrorazione delle arterie. Le arterie vengono allungate, vengono però compresse solo dalla presenza di osteofiti.
Inclinazione laterale: modesta influenza sull’arteria dal lato in cui il capo è inclinato.
Rotazione: durante la rotazione verso sinistra l’arteria destra viene compressa e viceversa.
Movimenti combinati: ossia la circonduzione della testa (flesso/estensione, inclinazione laterale e rotazione). Comprimono notevolmente l’arteria sul lato della rotazione.
UNA POSIZIONE ERRATA DELL’ATLANTE PUÒ DETERMINARE, DURANTE UNA TRAZIONE, LA SOVRADISTENSIONE DELL’ARTERIA VERTEBRALE.
Giovanni Turchetti
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